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Lifestyle

benefiche vibrazioni

maggio 2024- Numero 24
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benefiche vibrazioni

Nelle verdi faggete dell’Alta Versilia per scoprire i piaceri e il fascino della Terapia Forestale, la nuova via del benessere e dell’armonia psico-fisica a contatto con la natura

Testo di Marta Nicolazzo - Foto di Luca Vecoli

Nel mondo moderno in cui le connessioni permeano il nostro vivere quotidiano, trasformandoci in automi vaganti e iperconnessi, tra fibre che corrono ad alta velocità e rapporti sempre più artificiali, c’è un segnale che punta dritto al nostro benessere psico-fisico. Per scoprirlo bisogna navigare contro corrente (ri)connettendosi a un luogo primordiale, capace di scatenare in noi sensazioni ancestrali: la foresta.

Un’idea che tra i suoi precursori ha Lev Tolstoj: Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle. Con lui, altre celebri menti hanno costantemente decantato il ruolo “salvifico” della natura. Che essa sia fonte di effetti positivi sulla salute umana non è una novità, specie in campo medico: in Giappone, da più di vent’anni, si pratica lo Shinrin-yoku (il “Bagno nella foresta”), riconosciuto dal governo come una vera e propria terapia medica preventiva. E oggi anche l’ONU promuove questa tesi, avvalorata da una documentazione scientifica prodotta nel tempo.

Stiamo parlando della Terapia Forestale, un progetto che in Italia sta evolvendo grazie al lavoro congiunto di Club Alpino Italiano e Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Centro di riferimento per la Fitoterapia. Una terapia che consiste nel camminare lentamente in aree forestali (che abbiano determinate caratteristiche ecologiche, micrometeorologiche e chimico-fisiche, considerando anche le proprietà biochimiche dell’aria) al fine di sentirsi meglio, senza dover raggiungere una meta né un obiettivo.

...Sulle nostre montagne, alle spalle di Forte dei Marmi, è stata istituita di recente la prima e unica stazione di Terapia Forestale delle Alpi Apuane. È il rifugio alpino “Adelmo Puliti”, nell’alta valle di Arni, di proprietà della sezione CAI di Pietrasanta...

Sulle nostre montagne, vicino a Forte dei Marmi, è stata istituita la prima e unica stazione di Terapia Forestale delle Alpi Apuane. Si tratta del rifugio alpino “Adelmo Puliti”, nell’alta valle di Arni, di proprietà della sezione CAI di Pietrasanta, ristrutturato di recente e gestito dall’associazione “Il Biancospino”. Il rifugio è ubicato a 1.013 metri di quota nei pressi della faggeta del monte Altissimo in cui si svolge il percorso di Terapia Forestale e dove, dopo averla terminata, si può sostare e sperimentare anche un approccio meditativo-psicologico. Le giornate dedicate a questa attività sono segnalate sul sito web del CAI di Pietrasanta e a questo link.

È una camminata semplice di circa due ore e mezza, adatta a tutti. Ad accompagnarci in questa “terapeutica avventura” è Patrizia Garberi, psicoterapeuta e guida ambientale escursionistica abilitata a guidare le persone in ambienti naturali non pericolosi. «Diversi studi scientifici hanno dimostrato che il silenzio e la contemplazione di suoni e stimoli naturali permettono di migliorare la sintonia che si stabilisce spontaneamente tra il nostro sistema immunitario e i fitoncidi e i terpeni emessi dalle piante, in quello che diventa un salutare bagno nella foresta», ci spiega mentre ci incamminiamo, alimentando la nostra curiosità. Avete presente quando sentiamo l’odore di piante, fiori ed erbe aromatiche? Sono le molecole di fitoncidi e terpeni. Stando nella foresta le respiriamo spontaneamente ed esse producono effetti benefici sul nostro cervello, sul fisico e sullo spirito.

Siamo pronti ad addentrarci nella faggeta, vagando senza meta alla (ri)scoperta di sensazioni primordiali. Fondamentali sono le indicazioni della nostra guida, che ci invita a mantenere un’attitudine esplorativa e ci mostra come concentrarsi su noi stessi e su ciò che ci circonda, coinvolgendo tutti i nostri sensi: scoprire l’odore dell’humus, la delicatezza del manto vellutato del muschio sulle rocce, la forma perfetta della spirale aurea di una chiocciola... Se non lo avete mai fatto, osservate il modo in cui i fasci di luce filtrano tra i rami dei faggi nel bosco. La pratica è emozionante: immersi nell’ambiente in cui la nostra specie ha completato la propria evoluzione, percepiamo le radici lontane di un rapporto intimo (uomo-ambiente) che riaffiorano e diventano una guida naturale alla nostra salute.

Il motto di Ippocrate Vis medicatrix naturae (La forza guaritrice della natura) è più attuale che mai: gli studi scientifici parlano di riattivazione dei sistemi immunitario, endocrino e neuro-psichico, con conseguente miglioramento di ansia e depressione, eliminazione delle tossine inquinanti, diminuzione dello stress, del rischio di malattie cardiovascolari, diabete, obesità, allergie e disturbi psicosomatici.

Terminato questo “bagno di salute” non ci resta che ringraziare il bosco per averci accolti e permeati di sostanze benefiche. Che la natura sorprendente continui a sorprenderci!