i doni del Nilo
A Forte dei Marmi dall’1 agosto al 2 febbraio un’eccezionale mostra di reperti archeologici dal Museo Egizio di Torino. Ventiquattro piccole, preziose opere esposte al pubblico solo in questa rara occasione. Per un’esperienza culturale senza eguali
Testo di Rita Bossi - Foto courtesy of Museo Egizio Torino
In origine era un pontile, un attracco strategico per i marmi scavati nelle vicine Alpi Apuane. Ma la vera Forte dei Marmi nasce quando, nel 1788, il duca Leopoldo I decide di ergervi una fortezza a protezione dalle incursioni turche. Oggi il fortino, simbolo della vivace perla della Versilia, ospita, dal 1 agosto 2024 al 2 febbraio 2025, una nuova e affascinante mostra: “Gli Egizi e i doni del Nilo”. Un evento straordinario che nasce dalla collaborazione con un ente prestigioso quale il Museo Egizio di Torino: la prima mostra in assoluto che il Museo tiene in Toscana e l’unica proiezione esterna del Museo stesso nel bicentenario della sua fondazione.
Nelle sale espositive del Fortino di Leopoldo I, i visitatori percorrono un viaggio nel tempo nell’affascinante mondo egizio – dall’Epoca Predinastica (3600 - 3200 a.C.) all’età greco-romana (330 a.C. - 642 d.C.) –, attraverso un’esperienza culturale che non ha eguali. Ideata da Paolo Marini, curatore ed esperto scientifico delle mostre itineranti del Museo Egizio e supervisionata dalla presidente Evelina Christillin e dal direttore Christian Greco, l’esposizione promossa dalla Fondazione Villa Bertelli e dal Comune di Forte dei Marmi raccoglie ventiquattro eccezionali reperti selezionati dalla collezione del Museo Egizio di Torino, il più antico nel mondo tra i musei dedicati interamente alla civiltà nilotica. Reperti che non rientrano nel percorso espositivo del Museo e che pertanto solo al Forte si possono ammirare.
Oggetti di tipologie differenti, manufatti e testimonianze archeologiche accuratamente custodite, oltre alla singolare maschera funeraria di età romana, una replica perfetta del volto del defunto realizzata in cartonnage e destinata alla protezione magica della mummia. Tra i reperti esposti – quali vasi, stele, amuleti, papiri, frammenti di elementi architettonici, statuette di dei e dee egiziani, oggetti di uso ordinario e manufatti rituali della vita quotidiana – spicca un singolare modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo Periodo Intermedio (tra il 2118 e il 1980 a.C.), realizzato in legno stuccato e dipinto, a rappresentare il viaggio del defunto verso la città sacra di Abido. Dalla Galleria della Cultura del Museo giunge inoltre il set completo di quattro vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, risalenti al Terzo Periodo Intermedio (1076 - 722 a.C.), chiusi da coperchi che raffigurano i Figli di Horus con teste zoomorfe, utilizzati per conservare separatamente gli organi della persona estinta. Essi rappresentano un aspetto cruciale del processo di mummificazione e del culto funerario egizio. Doni preziosi che oggi abbiamo la responsabilità e l’onere di preservare, conservare e valorizzare.
Il percorso espositivo è altresì arricchito da infografiche e installazioni multimediali che presentano approfondimenti storico-scientifici sui reperti e sui diversi periodi storici dell’antico Egitto. A rendere l’esperienza ancora più appassionante e accessibile, la realizzazione di una speciale audioguida disponibile in italiano e in inglese, con la voce dello scrittore fortemarmino Fabio Genovesi. Nel corso della mostra sono organizzate una serie di conferenze, workshop, eventi collaterali, laboratori didattici e visite guidate in collaborazione tra Villa Bertelli e il Museo Egizio.
Elemento caratterizzante dell’esposizione, all’esterno del Fortino, in piazza Garibaldi, è la fedele riproduzione in scala 2:1 della monumentale statua di Ramesse II, uno dei reperti simbolo del Museo Egizio, inamovibile da Torino. Con i suoi quasi quattro metri di altezza, l’imponente replica è un forte richiamo alla grandiosità dell’arte egizia e uno spettacolare esempio della sua immortale bellezza.
Entusiasta il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, per questa grande opportunità che la città sta vivendo come centro pulsante di storia e cultura. La mostra rappresenta infatti molto più di una semplice esposizione di oggetti, ma un’esperienza culturale indimenticabile, un assaggio del ricco patrimonio custodito dal Museo Egizio di Torino. È anche il primo passo di Forte dei Marmi verso un deciso potenziamento delle attività culturali, non solo estive. Per una “frivola” località balneare, gli antichi egizi sono una proposta espositiva senza dubbio fuori dal comune e questo non fa che arricchirne il potere attrattivo.
le altre mostre della stagione
Nell’estate espositiva di Forte dei Marmi non c’è solo l’importante mostra organizzata in collaborazione con il Museo Egizio di Torino. Dopo l’omaggio a Walter Lazzaro e la personale di Giuseppe Maiorana che si sono chiuse ai primi di giugno, il Fortino di piazza Garibaldi accoglie infatti dal 22 giugno al 14 luglio la mostra-evento “Dream Role”, con le fotografie del regista britannico Peter Chelsom, a cura di Beatrice Audrito (qui la nostra intervista al regista).
A Villa Bertelli la grande attesa è tutta per l’inaugurazione del nuovo Museo del Quarto Platano (nella foto in basso a destra Enrico Pea, Carlo Carrà ed Eugenio Montale), con opere e testimonianze sulla straordinaria stagione del celebre consesso culturale, fissata per le ore 11:00 di sabato 29 giugno . Prima di quella data, al primo piano della Villa si ammira la bella mostra promossa da Società di Belle Arti dal titolo “Da Nomellini a De Chirico. Luci e suggestioni da una collezione privata” (dall’1 al 30 giugno; sotto a sinistra l'opera "La signora Ojetti nel roseto" di Oscar Ghiglia), seguita dall’esposizione “Hollywood e la Versilia” a cura di Marco Fubiani (5-31 luglio). Dal 10 agosto al 1° settembre, infine, “Eugenio Montale a Villa Fasola”, a cura di Mario Luca Giusti.
Peter Chelsom, "The actress Ludovica Martino as Cleopatra"