Forte dei Marmi e l’arte di non esser mai fuori moda
Meet the locals: Alessandro Colle. «Non rinuncio mai alla vista di un tramonto dal Pontile»
Intervista di Titti Chiarello - Foto di Annalisa Ceccotti
Alessandro Colle, classe 1995, fortemarmino doc, laurea a pieni voti in Giurisprudenza all’Università di Pisa, master in Istituzioni Parlamentari alla Sapienza di Roma, tesi di laurea con Luciano Violante. La sua vita ora è divisa tra la capitale, dove è stagista all’ufficio legislativo del Senato, e Forte dei Marmi, dove torna ogni volta che può. Alessandro, hai realizzato un traguardo dietro l’altro senza sosta, non sei stanco? Sinceramente no, sono soddisfatto della mia vita, sono una persona dinamica, amo essere attivo e non temo l’impegno. Come ti trovi a Roma, non ti manca il Forte? Roma è bellissima e sono fortunato perché vivo in centro. Del resto, vivevo in centro anche al Forte, quindi è come se ci fosse in qualche modo una continuità. Dove sei cresciuto? Prima di trasferirmi nel verde di via Amendola abitavo sopra l’attuale Caffè Giardino: dalle mie finestre vedevo il Fortino. Sono cresciuto in piazza Garibaldi, tra Valè e il pozzo che era il nostro punto di ritrovo, e il Tennis Italia dove giocavo. Ma è vero che la moglie del grande Marino Marini ti ha tenuto fra le sue braccia? Si è vero (ride)! I miei nonni erano amici dai tempi di Pistoia e si sono ritrovati a Forte dei Marmi, a ennesima conferma del grande potere attrattivo del nostro paese. Cosa fai quando torni al Forte? Adoro passeggiare per Roma Imperiale, attraversare i ponticelli tanto cari a Carrà per immergermi nella quiete; ma non rinuncio mai alla vista di un tramonto, magari dal Pontile, soprattutto in inverno quando i colori si riflettono sulle Apuane, tingendole di rosa. Cosa ti piace di più di Forte dei Marmi? Il fatto che, pur continuando a cambiare, non vada mai fuori moda. Cambia e resta sempre al passo coi tempi. Pensa ad esempio a Villa Bertelli, che da vecchia pensione in stato di abbandono è oggi un polo culturale con artisti di livello nazionale e internazionale; o ai negozi storici del centro che convivono con le grandi firme; o, ancora, alle tradizioni paesane come la focata di Sant’Ermete che, pur dovendosi adeguare ogni anno a nuove prescrizioni di sicurezza, non perde il suo fascino e piace a tutte le generazioni di fortemarmini e di turisti.